CHAETODON

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CHAETODON
Chaetodon è un genere di pesci marini tropicali appartenenti alla famiglia Chaetodontidae, conosciuti comunemente come Pesci farfalla.
Impossibile immaginare una barriera corallina senza “pesci farfalla”, in particolare senza le splendide specie del genere-tipo Chaetodon che spiccano per la loro colorazione a forti contrasti.

CLASSIFICAZIONE SCIENTIFICA
Delle 128 specie della famiglia Chaetodontidae attualmente conosciute, ben 87 appartengono al genere-tipo Chaetodon (istituito da Linneo nel lontano 1758).

Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Sottoregno Eumetazoa
Phylum Chordata
Subphylum Vertebrata
Infraphylum Gnathostomata
Classe Actinopterygii
Ordine Perciformes
Famiglia Chaetodontidae
Genere Chaetodon Linnaeus, 1758

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Specie
• Chaetodon adiergastos Seale, 1910Bep_chaetodon_adiergastos
• Chaetodon andamanensis Kuiter & Debelius, 1999
• Chaetodon argentatus Smith & Radcliffe, 1911
• Chaetodon assarius Waite, 1905
• Chaetodon aureofasciatus Macleay, 1878
• Chaetodon auriga Forsskål, 1775
• Chaetodon auripes Jordan & Snyder, 1901
• Chaetodon austriacus Rüppell, 1836
• Chaetodon baronessa Cuvier, 1829
• Chaetodon bennetti Cuvier, 1831
• Chaetodon blackburnii Desjardins, 1836
• Chaetodon burgessi Allen & Starck, 1973
• Chaetodon capistratus Linnaeus, 1758Chaetodon-capistratus-Foure
• Chaetodon citrinellus Cuvier, 1831
• Chaetodon collare Bloch, 1787
• Chaetodon daedalma Jordan & Fowler, 1902
• Chaetodon declivis Randall, 1975
• Chaetodon decussatus Cuvier, 1829
• Chaetodon dialeucos Salm & Mee, 1989
• Chaetodon dolosus Ahl, 1923
• Chaetodon ephippium Cuvier, 1831
• Chaetodon excelsa (Jordan, 1921)
• Chaetodon falcula Bloch, 1795
• Chaetodon fasciatus Forsskål, 1775
• Chaetodon flavirostris Günther, 1874Chaetodon-lunula-jj-0040-102509
• Chaetodon flavocoronatus Myers, 1980
• Chaetodon fremblii Bennett, 1828
• Chaetodon gardineri Norman, 1939
• Chaetodon guttatissimus Bennett, 1833
• Chaetodon hemichrysus Burgess & Randall, 1978
• Chaetodon hoefleri Steindachner, 1881
• Chaetodon humeralis Günther, 1860
• Chaetodon interruptus Ahl, 1923
• Chaetodon jayakari Norman, 1939
• Chaetodon kleinii Bloch, 1790pakistanButterflyfish1
• Chaetodon larvatus Cuvier, 1831
• Chaetodon leucopleura Playfair, 1867
• Chaetodon lineolatus Cuvier, 1831
• Chaetodon litus Randall & Caldwell, 1973
• Chaetodon lunula (Lacepède, 1802)
• Chaetodon lunulatus Quoy & Gaimard, 1825
• Chaetodon madagaskariensis Ahl, 1923
• Chaetodon marleyi Regan, 1921
• Chaetodon melannotus Bloch & Schneider, 1801
• Chaetodon melapterus Guichenot, 1863
• Chaetodon mertensii Cuvier, 1831
• Chaetodon mesoleucos Forsskål, 1775
• Chaetodon meyeri Bloch & Schneider, 1801chaetodon_austriacus2
• Chaetodon miliaris Quoy & Gaimard, 1825
• Chaetodon mitratus Günther, 1860
• Chaetodon modestus Temminck & Schlegel, 1844
• Chaetodon multicinctus Garrett, 1863
• Chaetodon nigropunctatus Sauvage, 1880
• Chaetodon nippon Döderlein, 1883
• Chaetodon ocellatus Bloch, 1787
• Chaetodon ocellicaudus Cuvier, 1831
• Chaetodon octofasciatus Bloch, 1787
• Chaetodon ornatissimus Cuvier, 1831
• Chaetodon oxycephalus Bleeker, 1853Bep_chaetodon_paucifasciatus
• Chaetodon paucifasciatus Ahl, 1923
• Chaetodon pelewensis Kner, 1868
• Chaetodon plebeius Cuvier, 1831
• Chaetodon punctatofasciatus Cuvier, 1831
• Chaetodon quadrimaculatus Gray, 1831
• Chaetodon rafflesii Anonymous [Bennett], 1830
• Chaetodon rainfordi McCulloch, 1923
• Chaetodon reticulatus Cuvier, 1831
• Chaetodon robustus Günther, 1860
• Chaetodon sanctaehelenae Günther, 1868
• Chaetodon sedentarius Poey, 1860
• Chaetodon selene Bleeker, 1853
• Chaetodon semeion Bleeker, 1855_photogallery_ANIMALIA_PISCES_ACTINOPTERYGII (PESCI OSSEI)_PERCIFORMES_CHAETODONTIDAE (PESCI FARFALLA)_Chaetodon meyeri (Pesce farfalla di Meyer)_Chaetodon meyeri 01
• Chaetodon semilarvatus Cuvier, 1831
• Chaetodon smithi Randall, 1975
• Chaetodon speculum Cuvier, 1831
• Chaetodon striatus Linnaeus, 1758
• Chaetodon tinkeri Schultz, 1951
• Chaetodon triangulum Cuvier, 1831
• Chaetodon trichrous Günther, 1874
• Chaetodon tricinctus Waite, 1901
• Chaetodon trifascialis Quoy & Gaimard, 1825
• Chaetodon ulietensis Cuvier, 1831
• Chaetodon unimaculatus Bloch, 1787
• Chaetodon vagabundus Linnaeus, 1758
• Chaetodon wiebeli Kaup, 1863
• Chaetodon xanthocephalus Bennett, 1833
• Chaetodon xanthurus Bleeker, 1857
• Chaetodon zanzibarensis Playfair, 1867

DIFFUSIONE
Sono diffuse nei mari tropicali di tutto il mondo: dal Mar Rosso alle Hawaii e alle coste pacifiche centramericane, dai Caraibi alle coste atlantiche sudamericane e africane.

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HABITAT
Nella sconfinata regione indo-pacifica sono – con rare eccezioni – strettamente legati alle formazioni madreporiche: barriere e piattaforme coralline, cresta o scarpata del reef, lagune più o meno profonde, ecc.; i giovani si rinvengono spesso nei mangrovieti o nei porticcioli, ambienti particolarmente ricchi di cibo. Dove mancano le formazioni coralline con sclerattinie reef builders, i pesci farfalla restano comunque legati alle scogliere rocciose ben colonizzate da organismi incrostanti (spugne, gorgonie, anemoni, idrozoi, briozoi, policheti, ascidie, alghe). Rispetto ai loro cugini indo-pacifici, i Chaetodon atlantici e caraibici frequentano inoltre più assiduamente le praterie di alghe ed erbe marine, nonché i fondali con grandi spugne e gorgonie dominanti rispetto alle sclerattinie ermatipiche.

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COMPORTAMENTO IN NATURA
Il nome scientifico del genere e della famiglia – che letteralmente significa “denti a forma di chioma o criniera” – si riferisce alla caratteristica dentatura di questi pesci, costituita da minuscoli dentini simili a peli inseriti su entrambe le mascelle, che rivela la loro attitudine a nutrirsi soprattutto di invertebrati sessili. Grazie a tale dentatura specializzata, infatti, essi sono in grado di estirpare i polipi dei coralli dalle loro sedi calcaree e di nutrirsi di un’infinità di altri organismi più o meno saldamente ancorati al substrato. Anche il muso “a pinzetta” è funzionale alla predazione di piccole prede bentoniche, permettendo ai pesci di raggiungere agevolmente – anche negli interstizi più profondi tra le rocce e i coralli – i minuscoli crostacei, i vermi, gli idroidi, i polipi corallini e i piccoli anemoni di cui principalmente si nutrono. Eccetto le rare specie di acque profonde e poche altre di abitudini tendenzialmente crepuscolari e notturne (come C. lunula), Chaetodon spp., sono attivi durante il giorno e trascorrono la maggior parte del tempo perlustrando la barriera corallina alla ricerca di cibo. Di notte questi pesci si rifugiano in profondi crepacci e anfratti, protetti da eventuali predatori.
Il comportamento sociale dei pesci farfalla in natura è molto vario, dipendendo dalla specie ma anche dalle situazioni (età, disponibilità o meno di cibo, riproduzione, ecc.). Di regola la territorialità, soprattutto a livello intraspecifico, è tanto più sviluppata quanto più specializzata è l’alimentazione di questi pesci. Le specie corallivore o polipofaghe – come C. trifasciatus e C. austriacus – sono quelle maggiormente territoriali: individui solitari o in coppia spesso difendono ferocemente dai propri con specifici (ma anche da specie con livrea simile) un territorio la cui ampiezza può variare da una cinquantina fino ad oltre 10.000 m² dove, ad esempio, cresce e si sviluppa l’Acropora tabulare di cui si nutrono di preferenza. Viceversa, tra le specie più opportuniste e onnivore (come C. collare e C. semilarvatus) si incontrano diversi livelli di socialità, che vanno dalla vita di coppia a quella in banchi composti anche da diverse decine di individui.

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Alimentazione in natura

Dal punto di vista dell’alimentazione, è possibile suddividere i pesci farfalla in tre principali categorie:

Macrofagi polifagi. Sono le specie meno specializzate, il cui regime alimentare può comprendere polipi di coralli duri e molli (corallivore e polipofaghe facoltative), anemoni, idrozoi, spugne, vari tipi di vermi, piccoli crostacei, ascidie e alghe. Si tratta di organismi spesso di taglia anche maggiore rispetto alla loro apertura buccale (in tal caso le prede vengono divorate a piccoli pezzi).

Microfagi polifagi. Si nutrono di minuscole prede, molto spesso di zooplancton catturato direttamente nella colonna d’acqua che sovrasta al reef, o di piccoli crostacei e vermetti che brulicano su rocce e coralli. Molti sono polipofagi facoltativi, ma in alternativa ai polipi accettano solo piccole prede avendo difficoltà a “sbocconcellare” le più grosse.

Microfagi specializzati. La loro dieta si basa esclusivamente o prevalentemente su un determinato organismo, in genere un particolare invertebrato sessile (polipi di coralli e loro muco). Sono quasi tutti “polipofagi obbligati”, si nutrono cioè di polipi di coralli (soprattutto di acropore tabulari) e del muco ricco di proteine e sostanze organiche da essi prodotto.

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L’ambiente colonizzato influisce naturalmente anche sulla dieta. Tra i Chaetodon dell’Atlantico e delle coste pacifiche americane (dove le formazioni dei coralli reef builders sono meno diffuse e raramente raggiungono l’estensione e l’impotenza di quelle edificate dai loro cugini dell’Indo-Pacifico) non vi sono praticamente microfagi specializzati, cioè specie che si nutrono solo di polipi di coralli: la maggioranza dei pesci farfalla di questi mari è onnivora o polifaga, adattatasi perciò a nutrirsi di una scelta piuttosto ampia di organismi. Tra le più numerose specie indo-pacifiche troviamo invece tutte e tre le tipologie di alimentazione sopra elencate.

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MORFOLOGIA

I pesci farfalla sono così chiamati perché contraddistinti da una livrea variopinta, con bande o macchie orizzontali, verticali o diagonali, simili a quelle che si possono riscontrare sulle ali delle farfalle. La bocca è generalmente protesa in avanti. La pinna dorsale è unica e composta da 6 a 16 spine. La pinna anale è composta solitamente da 3 spine e la pinna caudale può avere forma rotonda o troncata, ma mai biforcuta.
Le dimensioni sono modeste e comprese tra 12 e 22 cm. L’esemplare che raggiunge le maggiori dimensioni è il Chaetodon lineolatus, che può raggiungere da adulto i 30 cm.

La livrea notturna è profondamente diversa da quella diurna, più cupa e meno colorata: non ci si spaventi se, osservando l’acquario a luci spente, ci si troverà di fronte a un pesce completamente diverso.

Chaetodon collare
ALLEVAMENTO IN ACQUARIO
Fino all’avvento dell’acquario di barriera erano tra i pesci corallini più popolari e diffusi. Oggi, bollati come “non reef safe”, meritano di essere allevati in modo più responsabile che in passato.

I Chaetodon macrofagi polipofagi se in salute e ben acclimatati, accettano di solito senza problemi il cibo loro offerto. Appartengono a questo gruppo i pesci farfalla più adatti all’acquario come: C. adiergastos, C. auriga, C. auripes, C. collare, C. ephippium, C. falcula, C. fasciatus, C. kleinii, C. lineolatus, C. lunula, C. melannotus, C. mertensi, C. rafflesii, C. semilarvatus, C. tinkeri, C. vagabundus, C. xanthocephalus e C. xanthurus.

 In acquario, invece, I Chaetodon appartenenti al gruppo dei microfagi polifagi si possono “svezzare” con cibo surgelato minuto (chironomus, artemia, mysis, mini-krill, polpa di cozza triturata), con un po’ di pazienza di solito li si può abituare anche ai mangimi secchi e liofilizzati. Ne fanno parte, tra quelli più frequenti in commercio: C. aureofasciatus, C. capistratus, C. citrinellus, C. guttatissimus, C. melannotus, C. miliaris, C. multicinctus, C. ocellatus, C. paucifasciatus, C. robustus, C. striatus, C.tricinctus e C. unimaculatus.

I Chaetodon  microfagi specializzati invece, salvo alcune eccezioni, non sono consigliabili per l’acquario e in ogni caso, dovrebbero essere riservati solo ad appassionati davvero esperti e motivati, nonché a vasche di coralli grandi e ben avviate. Vi appartengono tra gli altri: C. austriacus, C. baronessa, C. bennetti, C. bifascialis, C. larvatus, C. melapterus, C. meyeri, C. ornatissimus, C. plebeius, C. quadrimaculatus, C. speculum, C. triangulum, C. trifasciatus e C. zanzibarensis.

Chaetodon pelewensis FJ
È indispensabile conoscere con precisione il regime alimentare della specie che si intende allevare in quanto la principale causa delle difficoltà di acclimatazione e di mantenimento in acquario dei pesci farfalla deriva appunto dall’impossibilità (o dalla difficoltà) di assicurare loro un nutrimento adeguato. Sia ben chiaro: un po’ tutti i Chaetodon sono potenziali predatori di polipi corallini, specializzati o meno che siano; in acquario se ne possono nutrire anche quelle specie che non hanno mai, o quasi mai, occasione di farlo in natura. Dunque, l’introduzione di un pesce farfalla nell’acquario di barriera comporta sempre un certo margine di rischio per i coralli allevati. Va da sé che con i microfagi-polipofagi non si può neppure parlare di rischio, bensì di certezza. D’altro canto, la percentuale di sopravvivenza in cattività di questi super-specializzati è molto bassa, pur essendo teoricamente longevi almeno quanto i non-specialisti (alcune specie possono vivere più di un 15 anni): di fatto, l’unico modo per farli vivere bene a lungo in acquario consiste nel tenerli in vasche in cui abbondino le loro prede naturali, ovvero acropore e slerattinie SPS in genere. È un’inutile crudeltà acquistare un pesce farfalla corallivoro per relegarlo in un piccolo acquario amatoriale (dove per “piccolo” si intende anche una vasca di 200 litri), in cui sarà pressoché impossibile tenerlo in condizioni ottimali. Non ha senso ostinarsi ad offrirgli cibi che, pur se accettati per fame, non potranno mai sostituire i polipi di corallo di cui si nutre, in mancanza dei quali esso è destinato a morte certa dopo una più o meno lunga agonia. Meglio astenersi dall’acquisto, a meno che non si disponga di una vasca di barriera di almeno 500 litri, letteralmente brulicante di acropore & C. in continua ed esuberante proliferazione, nella quale un singolo o una coppia potrà trovare di che sfamarsi senza depauperare significativamente il popolamento corallino.
Beninteso, non tutti i pesci farfalla sono “impossibili” da mantenere in acquario, ma anche per le specie apparentemente accessibili molto dipenderà dalle condizioni di salute del singolo esemplare al suo arrivo nell’acquario dell’appassionato.

Chaetodon bennetti (Pesce farfalla eclisse)_Chaetodon bennetti 01
Qualunque sia la specie prescelta, l’esemplare da acquistare dovrà essere in perfetta salute se si vuole che superi con successo la delicata fase di acclimatazione, durante la quale, spesso per lunghi giorni, non viene accettato nessun alimento. Meglio innanzitutto orientarsi verso i polifagi, sia macrofagi (da preferire) che microfagi, più facilmente acclimatabili agli alimenti sostitutivi, a patto che nell’acquario dove verranno ospitati non vi sia – almeno per un periodo di acclimatazione valutabile in almeno 2-3 mesi – una pressante concorrenza alimentare costituita da pesci veloci e voraci (Labridi, Pomacentridi, Balistidi, ecc.). Possono trascorrere molti giorni prima che il nostro pesce farfalla si decida a mangiare: buoni risultati si ottengono iniziando con cibo vivo (cozze appena aperte, artemie adulte, vermi marini) per poi passare al surgelato e, eventualmente, agli altri alimenti ad uso acquaristico (copepodi, mysis, mini-krill, tubifex, uova di pesce e di aragosta, chironomus, polpa di cozza triturata, avannotti di guppy, ecc.). Un pesce che si presenti già con sintomi evidenti di stress e appaia deperito, o manifesti segni di qualche patologia in atto (soprattutto aree emorragiche sul muso e sulle pinne), ha ben scarse possibilità di acclimatarsi con successo. Molto importante è anche l’età: un pesce adulto, già abituato al proprio regime alimentare, avrà più difficoltà ad adattarsi all’alimentazione sostitutiva di quanto non faccia un pesce giovane. Per tale motivo è preferibile l’acquisto di un individuo di piccole (ma non minuscole!) dimensioni (intorno ai 5-8 cm), preferibilmente ancora in livrea giovanile.

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