ABC…dell’acquario marino.

allestimento acquario marino

Progettare e allestire un acquario marino è sicuramente appassionante quanto allestirne uno con pesci d’acqua dolce. Naturalmente esistono delle differenze consistenti su diversi aspetti quali appunto l’ambiente da progettare, i valori fisico-chimici dell’acqua, ecc. Purtroppo vige fra i diversi negoziante la non serietà in base ad esperienze personali ed altrui secondo la quale non vengono fornite informazioni corrette sull’allestimento e gestione di un acquario marino, oltre a una mancanza di preparazione da parte degli stessi negozianti su specie da allevare o altro. Questo a scapito del cliente appassionato che ben presto si ritroverà a dover abbandonare questo hobby, con l’idea di non poter riuscire a creare un angolo di natura nel proprio salotto di casa. La guida qui presente tratterà seppur in maniera indicativa le basi per un corretto avviamento e gestione di un biotopo marino tropicale.
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Progettazione (scelta della vasca e dell’ambiente da ricreare)

Fin da subito è bene chiarire come la scelta della vasca sia basata soprattutto sull’ambiente che vogliamo ricreare; se per esempio volessimo ricreare un ambiente di laguna avremmo bisogno di un acquario sviluppato più in lunghezza e profondità che in altezza.

Un consiglio è dare un nome alla vasca, magari chiamandola “Laguna” così da avere in mente la tematica della vasca e rispettare così l’ambientazione egli organismi da inserire che, in questo esempio potranno essere Chromis viridis e Amphiprion spp., nel caso dei pesci.

Il posizionamento dell’acquario deve essere scelto con cura ed è consigliabile scegliere un posto lontano da porte aperte di frequente o comunque zone di passaggio continuo, nonchè tenere la vasca lontana dalla luce solare in maniera tale da evitare il proliferare di alghe. Infine la tipologia della vasca è un altro fattore importante in quanto da questa dipenderanno i costi di allestimento e gestione futura della vasca nonchè potrà consentire “piccoli” errori dell’acquariofilo in quanto il volume della vasca sarà sufficiente a contenerli. Pertanto si raccomanda sempre una vasca di 200-300 litri in quanto più la vasca è grande e più sarò facile gestirla sotto il profilo manutentivo.

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Tecnica (illuminazione, filtraggio, movimento, riscaldamento) 

La parte tecnica è il cuore dell’acquario, al più di quello marino, sicuramente un ambiente molto più delicato di un acquario d’acqua dolce o fredda.

ILLUMINAZIONE

L’illuminazione del nostro acquario dipenderà molto da quale tipo di animali alleveremo.

L’illuminazione può essere fornita tramite i classici neon T5 o T8 che troviamo in commercio, abbinandoli in maniera tale da trovare la giusta gradazione luminosa. Spesso vengono usati sia bianchi a luce fredda (10.000° Kelvin) che blu (attinici) per simulare il colore della luce alla quale gli invertebrati sono abituati in natura. In alternativa si possono usare le sempre meno diffuse lampade HQI, a vapori di sodio. Sono lampade ad alta intensità luminosa ma molto dispendiose dal lato economico in quanto per un acquario lungo 120 cm, ad esempio, occorrono due lampade da minimo 150 W l’una, accese per 12 ore al giorno. La nuova frontiera dell’illuminazione marina è rappresentata dalle plafoniere a led, sempre più in voga tra gli appassionati e dal consumo molto limitato. L’unico limite per ora delle plafoniere a led è rappresentato dal loro elevato costo, sempre se si vuole acquistare materiale di elevata qualità.

Se ospiteremo organismi esigenti in fatto di luce, riproducendo così le zone del reef più intensamente illuminate, sono necessarie delle lampade agli alogenuri metallici o a led, esistono plafoniere da sospendere al di sopra della superficie dell’acqua composte da lampade agli alogenuri metallici combinate con tubi al neon T5 o T8. Mentre come detto, in commercio troviamo ultimamente sempre più plafoniere a led, da sospendere sopra l’acquario o da agganciare attraverso appositi ganci ai vetri laterali della vasca.

Se invece il nostro acquario sarà popolato soprattutto da pesci ed invertebrati non esigenti in fatto di luce, useremo delle plafoniere con lampade fluorescenti compatte o neon  T5. Questo tipo di illuminazione riproduce le zone del reef profonde tra 15-20 metri.

Le lampade alogene a vapori metallici, ioduri, sono eccellenti nell’acquario di barriera, la loro composizione spettrale è molto simile a quella della luce diurna naturale. L’unica controindicazione, come è detto,è l’elevato calore prodotto e il forte consumo di energia elettrica. Sempre più acquariofili infatti, ultimamente, stanno sostituendo queste plafoniere, con le più econimiche plafoniere a led, anche se lo spettro emesso da queste ultime non ha la stessa resa delle precedenti.

Le lampade a luce blu (neon e led), rendono ancora più naturale l’illuminazione in acquario e possono simulare l’effetto alba-tramonto, molto gradito dagli ospiti del nostro acquario.

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Plafoniera a led

FILTRAGGIO

Il filtraggio è un’altra parte importante del sistema acquario in quanto da quest’ultimo dipende la stabilità dello stesso. Il sistema di filtraggio può essere composto da un filtro esterno o interno o, nel caso di sistemi più complessi, di una sump collocata sotto il mobile dell’acquario. Sicuramente in abbinamento a questi tipi di filtraggio deve essere assolutamente presente lo schiumatoio, indispensabile strumento che preleva i nutrienti dall’acqua evitando la trasformazione di questi e di altre sostanze in prodotti dannosi per l’acquario e per i suoi abitanti. Di contro però lo schiumatoio elimina anche sostanze utili come lo Iodio, pertanto si richiede una somministrazione settimanale di oligoelementi in acquario.

Si può scegliere per la normale scatola di filtraggio oppure per un filtro esterno. Generalmente un sistema di filtraggio di un acquario è composto da alcuni scomparti nei quali andranno sistemati i vari materiali filtranti. Una pompa preleva l’acqua dall’acquario, passa prima attraverso una spugna sintetica capace di trattenere le parti di sporco più grossolane, poi l’acqua attraversa i materiali filtranti ad azione biologica e chimica, l’acqua filtrata alla fine del percorso esce pulita e depurata.

 

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In base alla loro azione si distinguono tre tipi di filtraggi:meccanico ,biologico e chimico.

Il filtraggio meccanico :consiste nell’asportazione dall’acqua  in circolo delle particelle inquinanti grossolane che vengono catturate da speciali materiali filtranti detti ad azione meccanica come la lana di perlon ,resine espanse ,spugne sintetiche ecc.

Il filtraggio biologico :sfrutta l’azione decompositrice dei batteri, sostanze tossiche come l’ammoniaca vengono degradate in composti meno tossici i nitriti e i nitrati, i batteri si insediano sul fondo dell’acquario, ma il carico delle sostanze di rifiuto è molto elevato e solo questi batteri non bastano a smaltire queste sostanze, perciò si ricorrere all’aiuto del filtro biologico, dove al suo interno si concentrano un numero elevato di batteri, i materiali filtranti per questo tipo di filtraggio sono quelli che offrono un ampia superficie interna per l’insediamento delle colonie batteriche come le spugne, i materiali ceramici (cannolicchi) , graniglia lavica ,l’aragonite ,le bioballs o ricci di plastica.

Il filtraggio chimico ,agisce modificando la composizione chimica  dell’acqua filtrata , di solito si usano materiali ad azione adsorbente,in grado di estrarre dall’acqua sostanze indesiderate sia in modo generico e indiscriminato come fa il carbone attivo o in  modo mirato e selettivo come  resine  specifiche, altri materiali (come la torba  l’aragonite o la dolomia ) intervengono invece sul pH e durezza,agendo da acidificanti o alcalinizzanti.

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I MATERIALI FILTRANTI BIO-BALLS e CANNOLICCHI: si insediano i batteri che decompongono sostanze tossiche come l’ammoniaca in composti meno tossici, i nitrati. L’insediamento di questi batteri avviene normalmente senza intervento esterno dopo un certo periodo di funzionamento del filtro  E’ importante è evitare di pulire questi materiali in quanto si ucciderebbero le colonie di batteri, se proprio risciacquare in una bacinella con l’acqua dell’acquario.

LANA DI PERLON O SPUGNE SINTETICHE: servono per trattenere le parti più  o meno grossolane di sporco.

CARBONE ATTIVO :è un materiale ottenuto dalla carbonizzazione di vari materiali organici,è un materiale poroso, serve per adsorbire odori ,cloro, ozono, coloranti, disinfettanti, medicinali, prodotti di rifiuto e gas prodotti da fermentazione, il carbone attivo ha un effetto limitato nel tempo, cessa la sua funzione quando tutta la superficie del carbone è coperta da un sottile strato di molecole.

per una massima efficacia la lana e il carbone devono essere sostituiti circa ogni mese.

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SUMP,LA VASCA DI RACCOLTA 

La sump è una vasca di raccolta disposta sotto all’acquario dove sono inserite tutte le attrezzature, pompa ,filtro, schiumatoio, termoriscaldatore ed altro. Se decidiamo di installare una sump dovremmo progettare nel nostro acquario un sistema di tracimazione  che consente, all’acqua di cadere  in un pozzetto e di scendere nella vasca ,qui passa attraverso le varie fasi di depurazione, infine tramite la pompa viene spinta nuovamente nell’acquario.

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LO SCHIUMATOIO

Esso riproduce quello che accade in natura, la schiuma che le onde producono infrangendosi sulla spiaggia è costituita dalle sostanze organiche presenti nell’acqua del mare, il principio che si svolge all’interno dello schiumatoio è simile, piccole bolle d’aria miscelate all’acqua salata creano una schiuma di prodotti di rifiuto. In questo modo si crea una schiuma che si accumula attraverso il collo del bicchiere per poi depositarsi nel contenitore ,a questo punto la schiuma deve essere estratta, le sostanze eliminate attraverso la schiuma non potranno trasformarsi in nitriti e fosfati, dannosi per la vita dei nostri animali in acquario, lo schiumatoio elimina amminoacidi, proteine,carboidrati ecc.

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MOVIMENTO DELL’ACQUA

Più mossa è meglio è. 

E’ importante che nell’acquario ci sia un buon movimento d’acqua. Le varie zone del reef possono essere riprodotte in generando i principali tipi di  movimento dell’acqua : flusso laminare, moto ondoso, movimento turbolento e flussi di maree tutto questo può essere prodotto con delle pompe sommerse oppure, attraverso degli apparecchi elettronici collegati alle pompe che simulano l’alternarsi delle maree.

Il movimento è un altro fattore importante in quanto assicura un efficace scambio gassoso con l’esterno oltre ad ossigenare l’acqua ed evitare l’insorgere di zone stagnanti in vasca. Per il movimento sono disponibili diverse tipologie di pompe di movimento da scegliere in base alla tipologia di animali allevati, tipologia di vasca (nel senso del volume da movimentare) e all’ambiente creato; ad esempio nel caso di un biotopo di scogliera si può usare un movimento non troppo intenso mentre nel caso di un biotopo lagunare si può utilizzare un movimento pulsante , ossia con l’alternarsi del movimento ogni 6 ore.

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RISCALDAMENTO

Infine il riscaldamento deve essere impostato ad una temperatura di 25-26°C tramite un termoriscaldatore, da scegliere calcolando 1 watt/litro. Per i mesi più caldi è consigliabile l’uso di un refrigeratore per acquari oppure (per risparmiare) una serie di ventilatori specifici per acquari ma, in questo caso sarà necessario provvedere ad un rabbocco dell’acqua evaporata (il sale non evapora quindi non dovrà essere reintegrato).

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Foto sotto: come inserire il refrigeratore all’interno del mobile supporto del nostro acquario marino.

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 ALLESTIMENTO

Si applicano per l’acquario marino le stesse norme indicate per l’acquario tropicale d’acqua dolce. Anche i materiali riguardanti l’allestimento marino sono molto simili a quelli per l’acquario d’acqua dolce, ma bisogna fare attenzione ai diversi aspetti del funzionamento.

Come si deve lasciare il tempo all’acquario d’acqua dolce per maturare altrettanto si deve fare per l’acquario marino. Poichè non vi alcun segno visibile che il processo di maturazione si sia completato, bisogna ricorrere a semplici prove scientifiche. Il pH deve rimanere stabile intorno a 8,3, secondo le istruzioni del produttore della miscela di sali, ma la prova più importante riguarda i nitriti, che indicano la presenza di ammoniaca e di altri composti azotati tossici. Il livello di nitriti è inizialmente alto ma gradatamente diminuisce man mano che matura lo strato basale che funge da filtro biologico. Durante il processo di maturazione dell’acquario non si deve usare lo schiumatoio di proteine. Una volta che i livelli dei nitriti sono diminuiti, l’acquario è pronto ad accogliere i primi ospiti.

LA SCELTA DELLA VASCA E DELL’ACQUA

Per l’allestimento interno bisogna prima di tutto tenere conto che l’acquario può arrivare a pesare anche più di 200 kg con rocce, sabbia e altro, pertanto sarà opportuno provvedere fin da subito un piano d’appoggio stabile e perfettamente in piano, in maniera tale da distribuire il peso dell’acquario in maniera uniforme e senza concentrare il peso in un’unica zona.

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La dimensione di un acquario marino rispetto a quella media di un acquario d’acqua dolce rende più problematico il suo allestimento.

I pesci d’acqua dolce sono in grado di tollerare il mutamento delle condizioni nelle loro acque originarie causato dall’alternarsi delle stagioni asciutte e piovose. I pesci marini non hanno bisogno di tale adattabilità perchè il mare è probabilmente l’ambiente più stabile del nostro pianeta. Quindi per ridurre al minimo gli effetti di qualsiasi cambiamento nell’acqua dell’acquario marino, si consiglia di usare una vasca la più grande possibile, tenendo sempre presente la necessità di disporre di una grande area di superficie dell’acqua. La vasca più piccola deve avere almeno una capienza di circa 100 litri o, secondo un altro punto di vista, deve avere almeno la dimensione di 91x30x38 cm.

Bisogna fare attenzione ai materiali della vasca, nessuna parte metallica deve venire a contatto con l’acqua dell’acquario, sia perchè l’acqua salata è altamente corrosiva, sia perchè ogni metallo che viene sciolto è probabilmente molto tossico per i pesci.

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CHE TIPO DI ACQUARIO MARINO ALLESTIRE?

L’ecosistema della barriera corallina comprende una serie di differenti zone, caratterizzate da condizioni ambientali (illuminazione, movimento dell’acqua, ecc.) molto diverse: la laguna, la scogliera corallina, il fondale corallino, la cresta del reef, quindi anche in questo caso se si vuole ricreare un ambiente preciso dovremmo deciderlo già in fase di progettazione, perchè ogni ambiente richiederà una strumentazione apposita.

L’ACQUA

Sebbene si possa usare acqua marina naturale , è molto meglio che l’acquariofilo usi una delle molte marche brevettate di miscele di sali per acqua marina, venduti nei negozi di acquariofilia o su internet. Le miscele di sali artificiali sono tutte affidabili, purchè si seguano esattamente le istruzioni del produttore, è inoltre importante che venga usata l’intera quantità della miscela di sali per assicurare la corretta distribuzione degli oligoelementi.

Si devono preparare le miscele in contenitori non metallici (secchi o bidoni o vasche di plastica) che si devono usare anche per conservare l’acqua salata , fortemente aerata, prima di versarla nell’acquario. Bisogna provarne il peso specifico (alla temperatura alla quale si deve usare l’acqua) e regolarlo in conformità, aggiungendo acqua dolce per abbassarlo o più sale per aumentarlo, il che avviene anche lasciando naturalmente evaporare l’acqua in eccesso.

L’acqua presente nelle tubature domestiche non è adatta per la vita degli organismi in acquario pertanto si rende necessario l’utilizzo di acqua ottenuta tramite un impianto ad osmosi inversa oppure utilizzare acqua del rubinetto però opportunamente trattata con un buon biocondizionatore in maniera tale da eliminare tutte le sostanze dannose (metalli pesanti, cloro, ecc.). Per ottenere l’acqua adatta all’ambiente marino bisogna utilizzare le miscele di sali sintetici presenti in commercio, meglio se di ottima e comprovata qualità nella misura di 33gr. ogni litro (densità 1023). Personalmente consiglio una misura di 38/40 gr. ogni litro in quanto i sali sintetici presenti in commercio sono idrati, cioè presentano un grado di umidità tale da ridurre la loro completezza ed efficacia. Pertanto, una miscela composta da 33 gr. in realtà non corrisponde questo valore ma è presente un quantitativo più basso. Il tutto deve essere miscelato ad una temperatura di 25°C. Per quanto riguarda i valori dell’acqua è possibile seguire la tabella qui presente:

 

Tabella riepilogativa valori ottimali

 

Temperatura

25-26 °C.

Densità

1,023

Salinità

33 – 34 g./litro

Conduttività

45 – 50 mS

pH

8.0 la mattina – 8.3 la sera

KH

> 8°

Calcio

400 – 450 mg./litro

Stronzio

7 – 10 mg./litro

Iodio

0,05 mg./litro

Ferro

< 0,05 mg./litro

Nitriti

Assenti

Nitrati

10 – 30 mg./litro

Ammoniaca

Assente

Fosfati

< 0,2 – 0,3 mg./litro

Silicati

< 0,2 – 0,5 mg./litro

La tabella rappresenta i valori essenziali da tenere d’occhio nel nostro acquario, in maniera tale da assicurare un ambiente stabile al suo interno. Il neofita dovrà soprattutto tenere conto di valori quali temperatura, salinità e densità, pH, kH, nitrati, nitriti e ammoniaca.Con il tempo e con l’esperienza si potranno tenere d’occhio anche altri valori, soprattutto nel caso si allevino animali particolari come le Sclerattinie, bisognose di elementi come ad esempio il calcio. Utili sono poi le integrazioni di sali minerali e altri elementi quali ad esempio lo iodio, che previene malformazioni o problemi alla tiroide.

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MATERIALE DI FONDO E D’ARREDAMENTO

Per il fondo si consiglia di usare sabbia corallina perfettamente lavata e pulita oppure se possibile inoculare una parte di sabbia da un acquario funzionante da tempo. Per l’arredamento composto da rocce calcaree o meglio ancora, vive, sarà buona norma predisporre un disegno indicativo in maniera tale da studiare la disposizione di queste ultime in maniera tale da consentire numerosi nascondigli e al contempo un passaggio continuo d’acqua senza così creare zone stagnanti fra le rocce. E’ consigliabile inoltre utilizzare rocce vive che avvieranno così un processo biologico che sarà indispensabile per il mantenimento delle condizioni fisico-chimiche in vasca.

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LE ROCCE VIVE

Sono pezzi di rocce che provengono dalle barriere coralline dei mari tropicali, sono costruite dai coralli  costituiscono la naturale base di crescita per i nostri coralli. La loro struttura è ricca di cavità al loro interno vivono migliaia di microoganismi, batteri che svolgono l’azione di eliminare i nitrati,alghe spugne policheti, ascidie, crostacei ecc.

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L’ALLESTIMENTO

1 Preparare l’acqua marina, riempire la vasca fino a 2/3 della capacità totale con acqua ottenuta da un impianto ad osmosi inversa, pesare il sale necessario alla quantità di acqua introdotta nella vasca, una volta gettato il sale  mescolare affinchè si dissolva tutto, verificare la densità con un densimetro, la densità ideale alla temperatura di 25°C è di 1,023 g/cm3.

 

2 Preparata l’acqua marina accendere la strumentazione dell’acquario, termoriscaldatore e pompe, lasciare riposare l’acqua marina per un giorno.

3 Introdurre successivamente le rocce vive, e la sabbia per una settimana tenere le luci spente dell’acquario ,durante questa settimana le rocce vive spurgheranno il deposito che si andrà a formare dovrà essere rimosso.

 

4 La seconda settimana dovremmo pulire la sporcizia accumulatasi, le luci andranno accese gradualmente, partendo da 2 ore al giorno e aumentare via via fino a 12 ore al giorno, questo per ridurre al minimo il rischio di esplosione di alghe.

 

5 Durante le successive settimane si formeranno le prime diatomee:sono alghe color bronzo che si depositano come un velo su rocce vetri e fondo, spariranno in seguito con il progressivo calo dei silicati presenti in acqua. I primi tempi l’acquario non avrà un aspetto bellissimo ci vuole un pò perchè si instauri un buon equilibrio, con il tempo tutti i problemi iniziali spariranno.

6 Controllare quotidianamente la temperatura la densità ed il pH.

 

7 Dopo circa un mese l’acquario dovrebbe essere pronto per ospitare i nostri animaletti. 

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INVERTEBRATI E PESCI

(introduzione e alimentazione)

Una volta sistemato l’acquario e una volta passata la fase di rodaggio (durata circa 1 mese, meglio se di più) possiamo incominciare ad introdurre i primi animali. Inizialmente è bene inserire specie poco esigenti come gestione, soprattutto dal punto di vista alimentare. Per i pesci possiamo introdurre un bel gruppetto di 5-6 esemplari di Chromis viridis,Chrysiptera sp., per non caricare troppo il sistema di sostanze inquinanti. Per gli invertebrati si possono inserire degli Actinodiscus scelti fra le specie non esigenti sotto il profilo gestionale. Da evitare assolutamente anemoni o coralli cosiddetti duri, in quanto bisognosi di intensa illuminazione e cure costanti. Per quanto riguarda infine gli organismi spazzini possiamo aggiungere dei gamberetti del genere Lysmata o una coppia di Stenopus (no maschi nella stessa vasca), dei paguri come ad esempio i Clibanarius e delle lumache del genere Turbo, in maniera tale da creare così un team di spazzini che possa tenere pulito il fondo, i vetri ed evitare il depositarsi e decomporsi di sostanze di rifiuto da parte degli animali o il depositarsi di cibo non consumato dagli stessi.

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Chromis viridis
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Chrysiptera sp.
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Actinodiscus spp.
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Lysmata amboinensis
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Stenopus hispidus
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Clibanarius tricolor

IL CIBO 

E’ molto importante variare il più possibile l’alimentazione dei pesci.

SURGELATO

Artemia salina, Mysis, krill sono alcuni dei cibi surgelati che offre il mercato, prima di somministrare questo cibo bisogna sciacquarlo abbondantemente sotto acqua corrente  fino al completo scongelamento,in questo modo i liquidi di conservazione per il surgelamento saranno eliminati e non verranno introdotti nell’acquario durante il pasto dei nostri pesci.

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GRANULI  e FIOCCHI

 

I granuli dalla forma rotonda, hanno una composizione nutrizionale ricca,il cibo in fiocchi rimane (al contrario di quello in granuli) in superficie e certi pesci non gradiscono ,non essendo abituati a mangiare alla superficie dell’acqua.

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ALGHE

Ad alcuni pesci erbivori possono essere somministrate le alghe essiccate  che sono molto ricche di nutrienti come vitamine e sali minerali ,queste possono in oltre integrare la dieta di specie onnivore.

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Molti acquariofili predispongono personali ricette che comprendono: Molluschi freschi come cozze ,vongole, capesante, ostriche (ricche di sostanze immunostimolanti) oppure di Crostacei, gamberetti e mazzancolle, tritati ,frullati o spezzettati e mantenuti in freezer fino all’occorrenza.

Per alimentare i coralli  l’acquariofilo ha a disposizione sia integratori liquidi sia microgranuli e anche plancton o fitoplancton liofilizzato.

Molto interessanti sono due tipi di integratori disponibili facilmente, da aggiungere al cibo sia secco che surgelato:

Gli Acidi grassi omega-3, permettono di irrobustire i pesci debilitati o malati.

L’aglio (il succo d’aglio tritato), è uno stimolante di appetito e un utile sistema di prevenzione di parassitosi come la famigerata malattia dei puntini bianchi.

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Succo d’aglio tritato

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GLOSSARIO

LAMPADE AGLI ALOGENURI METALLICI: sono lampade che simulano lo spettro luminoso della luce solare.

NEON T8: sono i classici tubi al neon che si trovano negli acquari.

NEON T5:sono ideali per vasche profonde, forniscono un’illuminazione uniforme e diffusa in grado di far arrivare molta più luce sul fondo dell’acquario, sono più sottili e corti rispetto ai T8.

LAMPADE FLUORESCENTI COMPATTE: permettono un rendimento luminoso più elevato rispetto ai normali neon e mostrano una durata maggiore,alcuni modelli sono doppi consentendo di accoppiare due diversi spettri di emissione  ben distinti in una sola lampada.

TEMPERATURA DEL COLOREespressa in gradi Kelvin indica il colore della luce emessa da una sorgente luminosa, quanto più il colore appare caldo tanto più bassa è la sua temperatura, viceversa quanto più freddo è un colore tanto più alta è la sua temperatura.

ACQUA AD OSMOSI INVERSA:L’osmosi è un principio naturale in cui l’ acqua si passa attraverso una membrana semipermeabile da una soluzione salina diluita a un’ altra a maggior concentrazione. Una membrana viene detta semipermeabile quando ha fori abbastanza grandi da far passare alcune molecole, ma troppo piccoli per farne passare altri.

Applicando nel comparto della soluzione a maggior concentrazione una pressione superiore a quella osmotica, il processo si inverte dando luogo al fenomeno dell’osmosi inversa, in questo caso le molecole d’ acqua passano attraverso la membrana, mentre le molecole dei sali vengono respinte.

DENSIMETROè uno strumento che serve per misurare la densità dell’acqua, ovvero la concentrazioni di sali disciolti

La densità in acquario sei deve aggirare intorno 1.023 alla temperatura di 25 °C.

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FONTI

https://www.acquariofiliaitalia.it/newsletter/news-letter-anno-2011/abc-dellacquario-marino-tropicale.html

https://www.acquariofiliaitalia.it/allestimentomarino.html

http://www.acquaconlac.eu/lacquario-marino-tropicale.html